Massimo Farinatti, Art Director e designer di Vanità Living, ha tenuto un workshop nell’ambito del ciclo “Passion in Action”, coordinato dal prof. Venanzio Arquilla, Direttore del Dipartimento di Design del Prodotto del Politecnico di Milano, insieme al prof. Francesco Schianchi. L’incontro ha esplorato il design come territorio ibrido tra disciplina e arte, usando la metafora del “microscopio” per osservare i dettagli invisibili che danno senso all’intero progetto.
Durante il suo intervento, Massimo ha raccontato l’esperienza Vanità Living, mostrando come luce e riflesso diventino linguaggio progettuale: dallo svelarsi della luce negli specchi alla cura dei particolari nascosti, ogni elemento è pensato per migliorare uso, durata e qualità percepita degli spazi.
XO è uno degli esempi più significativi. Primo specchio a utilizzare la tecnologia brevettata Ghost Mirror, XO mostra, a luce spenta, una traccia visiva del decoro luminoso che si manifesterà all’accensione, anticipando e completando il linguaggio grafico del prodotto. Quando la luce si attiva, il decoro emerge con precisione, trasformando l’illuminazione in segno progettuale. L’interazione avviene tramite sensore a infrarossi, combinando estetica essenziale e comfort visivo.
Anche Sundance esprime il codice di marca Vanità Living: la luce, invisibile a specchio spento, appare come parentesi luminose intorno al riflesso. I dettagli invisibili, come le micro-guarnizioni in silicone che distanziano la mensola di 1 mm, semplificano la manutenzione e preservano qualità e durabilità nel tempo.


Attraverso queste esperienze, Vanità Living mostra come valorizzare i dettagli invisibili possa trasformare gli specchi in strumenti di linguaggio architettonico, fondendo estetica, tecnologia e comfort in ogni ambiente.


